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Prendiamo come esempio una semplice scarpa da ginnastica come questa, ci potrebbe far sentire molto “cool”, ma da prima analisi questa scarpa renderà confortevole più che altro la camminata, non la corsa. Il materiale con cui è stata prodotta non è resistente e si deforma solo camminandoci, di conseguenza possiamo immaginare cosa succederebbe se aumentassimo la velocità e in maniera direttamente proporzionale la forza esercitata dal nostro piede sulla tomaia. Risultato: piede che balla, instabilità alta uguale poca confidenza nella falcata con eliminazione da parte del corridore della rullata classica. Questa modificazione dell’azione sport specifica, nella maggior parte dei casi non viene nemmeno percepita da chi sta correndo e porta ad una serie di eventi a cascata che modificano l’equilibrio posturale del soggetto e che si rendono evidenti solo nel momento in cui compaiono i primi acciacchi, ormai troppo tardi per prevenire.
Il continuo stress su ossa, articolazioni e muscoli determinato dal continuo impatto non corretto dei piedi a terra sia a breve ma ancor più a lungo termine comporta notevoli danni da usura alla struttura. Tra gli infortuni più comuni riscontriamo le distorsioni tibiotarsiche, le problematiche di natura infiammatoria come tenditi o tendinosi, le lesioni muscolari, le algie alla colonna (lombalgie su tutte) e i sintomi dolorosi a ginocchia e anche. Tutte queste situazioni sgradevoli possono essere controllate e in buona percentuale prevenute partendo proprio da una buona e adeguata calzatura.
Ma quindi come si sceglie una scarpa?

Peso, altezze ed età sono i primi elementi da tener in considerazione. Persone alte e pesanti avranno bisogno di una scarpa più resistente e ammortizzante, mentre i brevilinei con un baricentro più basso potranno ricercare una scarpa più leggera ma allo stesso modo ben ammortizzata. Dopo una valutazione morfologica generale l’atleta dovrebbe analizzare nello specifico la propria pianta e di conseguenza il proprio appoggio. Solitamente i marchi più specializzati mettono a disposizione diversi modelli secondo quelli che sono i tipi di appoggi diversi:
- Normale
- Piede pronato
- Piede supinato

Deciso quale tipo di appoggio preferenziale abbiamo durante la nostra corsa, la scelta dovrà essere completata in base al tipo di corse che vorrete affrontare, al terreno su cui si svolgeranno i vostri allenamenti, alla durata media di ogni allenamento e alla frequenza con cui li svolgerete. A questo punto la vostra scelta sarà completa all’80%. Il restante 20% sarà colmato da una fase di rodaggio che spesso si bypassa. Utilizzare la scarpa nuova per brevi uscite ci permetterà di capire se effettivamente ogni elemento analizzato nella fase di scelta corrisponde a realtà. Scelta corretta o meno ora cari lettori avete tutti gli strumenti per iniziare al meglio ed in sicurezza il vostro percorso. Se avete aspettato così tanto tempo per decidervi di andare a correre, allora potrete aspettare un giorno in più, andare in un negozio specializzato, spendere qualche euro ma investire sulla vostra salute.
Dott. Niccolò Pace
Laureato in scienze motorie
Runner
Osteopata